Liste elettorali e rancori personali, aspettando il 25 settembre

Possibile dal punto di vista del #consenso, il rancore è una dimensione che segna i rapporti tra le persone e inevitabilmente la #politica, soprattutto quando la politica trova nella leadership una propria categoria fondamentale, ci sono anche screzi, ci sono questioni irrisolte, ci sono personalismi che riguardano le personalità dei leader e quindi, in qualche modo, inevitabile.
Naturalmente è tanto più importante è tanto più rilevante oggi, e siamo qui a parlarne, proprio perché la politica si è instradata verso una dimensione di personalizzazione molto forte, non da oggi, per cui i #partiti tendono a essere personali, oggi per la verità meno ma tutta una stagione, dal '94 in avanti dalla metà degli anni 90, ha visto la personalizzazione della politica come guida, anche in Italia quindi che sicuramente c'è questa dimensione che potremmo chiamare prepolitica per molti versi che riguarda i caratteri, le personalità, i rapporti tra i leaders e poi naturalmente c'è una questione politica, invece, che veniva declinata, ovvero il fatto che i leader, proprio perché i partiti sono fortemente contrassegnati da guide che devono essere forti, hanno bisogno di pattuglie di fedelissimi o quantomeno hanno bisogno di gruppi sui quali possono contare in una serie di partite che sono successive anche alla stessa #campagnaelettorale nel senso che quello che stavano discutendo è l'idea sostanzialmente che per certi versi il risultato delle elezioni del 25 settembre sia, per qualche e per molti versi bene da tanti punti di vista in qualche modo segnato in un secondo tempo che riguarda il #Parlamento che riguarda l'agibilità dei partiti e dei gruppi soprattutto di quelli che non riusciranno a formare la coalizione che vincerà le elezioni all'interno delle camere e naturalmente a proposito di campagne congressuali, di regolamenti di conti, di conferma o meno della leadership, le stagioni che riguardano l'organizzazione interna dei partiti e quindi inevitabile che ci sia questa dimensione, che ci siano gli scontri, che ci siano le costruzioni di pattuglie di persone che sono più vicine al leader considerando il fatto del dimezzamento della rappresentanza parlamentare votata durante l'ultima legislatura.
Che questo sia buona politica, lo lascio decidere agli altri, ma la politica è fatta anche di molto realismo, un realismo che allontana sempre più, ahimè, i cittadini dai suoi rappresentanti.
E’ fatto anche di questo…